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da Sasso Marconi a Grizzana Morandi

Seconda Tappa

km: 27
Dislivello +/-: +1400 m/ - 950 m
Tempo: 8/9 h

Dalla piazza del municipio si svolta in via del mercato per poi arrivare su viale Kennedy. Arrivati alla rotonda del monumento a Marconi si attraversa il ponte sul Reno e si va verso Vado fino al ponte sul Setta. Superato il ponte sul Setta si svolta a sinistra in via Sirano e arrivati a Casa Bergamini si imbocca una cavedagna sino al cimitero di San Silvestro dove ci si congiunge al cammino – sentiero CAI 100. Dalla chiesa e cimitero di San Silvestro (dove arriva la variante da Sirano - ora non percorribile a causa frana), si apre un crinale aperto e panoramico con vista sulle colline e le prestigiose vigne dei colli bolognesi. A quota 500, bivio CAI 128, si aggira il casale La Volta e, sempre sul CAI 100, si raggiunge Monte Santa Barbara (591m). in cima e ai piedi di questo monte, durante la seconda guerra mondiale, i tedeschi fecero postazioni, ricoveri e nidi di mitragliatrice per controllare la Val di Setta. In località Nuvoleto si arriva in 30 minuti a un bivio tra segnavia 100 verso la cima di Monte Sole (668m) e segnavia 100A, verso la stella di Monte Caprara (632m) dove si ricongiunge con il 100 che scende da Monte Sole e dal monumento dedicato al Lupo ed ai partigiani della Stella Rossa. Superate le rovine di Capraia di sopra si raggiunge uno sterrato e a seguire una strada asfaltata che porta ad un importante quadrivio, snodo tra i monumenti del memoriale e il Centro Visite Poggiolo.

Monte Sole è uno dei luoghi più simbolici del cammino. Prendetevi un momento per conoscere la sua storia.
Il Parco Regionale Storico di Monte Sole, con i suoi circa 6.300 ettari, accoglie con un silenzio carico di significati, memoria, dolore e rinascita. Qui, tra fine settembre e inizio ottobre 1944, si consumò ad opera delle forze naziste un cruento eccidio, una terribile pagina nella storia del nostro paese e, che portò alla morte di centinaia di inermi civili, anziani, donne e bambini. Nel parco, guidati da targhe e indicazioni, possiamo camminare tra ruderi che portano i segni dell'eccidio, visitare luoghi di dolore e anche di memoria e monito per il futuro.
Oggi il parco e l'area protetta è simbolo di una cultura di pace rivolta soprattutto alle giovani generazioni. Il percorso del “Memoriale” tocca i luoghi simbolo dell’eccidio e la vetta del Monte Sole con la stele in memoria dei partigiani sacrificatisi in queste valli durante la guerra di Liberazione.

Il Parco di Monte Sole custodisce anche un grande patrimonio di biodiversità: 936 specie floristiche rilevate (circa un terzo della diversità floristica dell’Emilia Romagna) e una ricca e diversificata fauna selvatica testimone di un ambiente forte e integro.
Si prende il cammino verso san Martino – scuola di pace di Monte Sole – cimitero di San Martino e monumento a don Giovanni Fornasini, il luogo dove cittadini ed istituzioni commemorano ogni anno la Liberazione. Superato il bivio per Concola e il monumento a don Ferdinando Grande (monte Termine)la vegetazione muta e si scorge il pino silvestre, nucleo autoctono e protetto.
Si tengono le indicazioni per Veggio e dopo 100 metri circa si entra nel bosco per salire a monte Salvaro (826m). Ai lati del percorso si susseguono in gran numero trincee, foxholes, ricoveri, testimoni della guerra e degli scontri tra tedeschi ed alleati.
Sul pianoro troviamo una croce in ferro ed un riparo utile in caso di pioggia. Si scende lungo la linea di cresta sino ad un fitto bosco di ginepri e altri esemplari della macchia naturalistica del parco e così fino alle porte di Grizzana Morandi. Si prosegue verso monte Pezza (752m) lungo un tracciato di fondo roccioso e si incrociano sul sentiero 174 le località di Cà la Fame e Cà la Sete. Si prosegue sul 100, superando 2 incroci, verso la località Castello. Quando vedrete il segnavia CAI “Casa di G. Morandi” e “Campiaro” saprete che siete all’altezza dei Fienili di Campiaro.
Curiosità:
I Fienili del Campiaro sono anche noti come i "Fienili di Morandi". Questo perchè si trovano proprio davanti alla casa dove Giorgio Morandi, sin dalla giovane età, trascorreva le sue estati. Innamorato di questa vista, i tre edifici e il paesaggio circostante sono spesso ritratti nelle sue opere.

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