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da Vaiano a Prato

Sesta Tappa

km: 22
Dislivello +/-: +900 m/ - 1000 m
Tempo: 7/8 h


Dalla Piazza del comune di Vaiano si percorre via Alessandro Vannoni fino a via Fratelli Rosselli. Si prosegue verso la stazione e poi si imboccano via Borgonuovo, poi via Bronia e di nuovo via di Sofignano, fino alla Villa di San Gaudenzio (che ha ospitato Galileo Galilei!). Si prosegue per la strada in salita fino alla località Le Mura e poi, dopo aver attraversato un dolce territorio collinare, si raggiunge Collisassi. Da qui una Carrareccia vi porterà fino alla località Le Cave e poi al Passo della Croce, da cui potrete riprendere il sentiero CAI 20 che prosegue lungo il crinale della Calvana (qui non è difficile incontrare branchi di cavalli selvatici) in direzione Monte Maggiore.
Iconiche sono le vaste praterie erbose lungo le creste dove il panorama e il valore ecologico le rendono un luogo unico quanto prezioso. Camminando in questa meraviglia potrete sentire mandrie di cavalli selvaggi e potrete anche avvistarli. Tanti escursionisti si commuovono alla vista di questa meraviglia della natura, e come potrebbe non essere così!

Il paesaggio qui è straordinario, sia per il panorama sia per lo spettacolo che in primavera viene fornito dalle numerose fioriture. Da Monte Maggiore si scende verso Foce dei Cerri, dove pascolano le mucche di razza “Calvana”.
Qui si lascia il sentiero 20 a favore del CAI 42 per Valibona e Crocicchio. Bisogna poi proseguire sul percorso 40, che si immette nella valle del Rio Buti, dove si possono osservare 5 grotte orizzontali con sorgenti carsiche. Iniziamo ora la discesa verso il fondovalle sulla Via di Valibona, verso il Cavalciotto di Santa Lucia.
Curiosità:
Il Cavalciotto serviva per convogliare le acque del Bisenzio verso la città, permettendo lo sviluppo delle attività di mulini e opifici. Prendetevi un attimo per ammirarla: è un’opera di ingegneria idraulica millenaria e sorge sul fiume Bisenzio, capace di domare le acque e trasformarle in energia e risorsa. Venne edificato per bonificare una palude e nel tempo divenne strumento per irrigazione, difesa e produzione di energia idraulica. Il complesso sistema idrico, lungo 53 km, ha reso la zona nord di Prato un polo industriale vitale, mantenendo nel tempo la memoria del suo ingegno.

Da qui attraversiamo un ponte metallico sul Bisenzio e proseguiamo poi sulla pista ciclabile che, attraverso la Porta Mercatale, ci condurrà in Piazza Duomo a Prato.
La Cattedrale di Santo Stefano, in Piazza del Duomo a Prato, è un capolavoro di architettura romanico-gotica e rappresenta un simbolo profondo dell’arte e della storia cittadina. Le sue antiche mura custodiscono segreti e preziose opere d’arte e già ad una prima vista colpisce con due elementi caratteristici: l'elegante alberese chiaro e il marmo verde, noto anche come serpentino di Prato. La facciata è impreziosita dal portale centrale, coronato da una raffinata lunetta in terracotta invetriata. Il campanile a torre con elementi gotici è della metà del XII secolo.
All'interno troviamo capolavori di immenso valore: la Cappella dell'Assunta e quella Maggiore conservano affreschi di Uccello, Lippi e altri maestri, la Madonna dell’Olivo dei fratelli Da Maiano arricchisce il transetto destro, mentre nel presbiterio spiccano opere di Robert Morris. Infine, tra i tesori più preziosi, la Cappella della Sacra Cintola, affrescata da Agnolo Gaddi.

da Vaiano a Prato
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