Quaderni del bosco: un appuntito e leggendario arbusto
- Via della Lana e della Seta
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Oggi le pagine dei Quaderni del bosco si aprono su uno degli arbusti più riconoscibili e diffusi nei nostri boschi: il ginepro. Abbiamo scelto di dedicare a questa pianta le pagine dei Quaderni di dicembre poichè proprio in queste settimane, quando cadono le ultime foglie e gli alberi rimangono sempre più spogli, è proprio il ginepro colora di verde panorami e vedute.
Se ogni tanto, tra nebbia e colori terrosi, vedete spuntare una macchia verde scuro, allora potrebbe essere un coraggioso ginepro che, ostinato, colora ancora di verde le terre della Via (e non solo, ovviamente!).

Probabilmente il ginepro lo avete già visto tante volte e forse anche assaggiato, visti i suoi usi in cucina. Appare come arbusto di piccole, medie ma anche grandi dimensioni con gli esemplari più anziani. Pianta sempreverde, il colore che spicca nei suoi aghi, è un bellissimo verde scuro ma brillante, un tono che si distingue e che svela toni e sfumature anche solo spostando uno dei suoi aghi.
La sua resistenza lo rende molto comune e lo troverete in aree anche povere di acqua dove altre piante possono faticare a prosperare.
Come sempre, con i nostri Quaderni del bosco ci piace indagare anche gli aspetti più folkloristici legati alla natura delle nostre terre, e anche il ginepro ha il suo seguito di tradizioni e leggende che lo accompagnano da, pensate, secoli!
Un po' come a scuola, partiamo dalla Mesopotamia, quando il ginepro era associato alla divinità della fertilità ma anche, attenzione, a quella della distruzione. Le stesse fumigazioni con i suoi rami e bacche erano indispensabili per placare gli dei.
Passiamo al tempo di Celti, Romani e Greci, quando tutti questi popoli erano accomunati dalla credenza che il ginepro allontanasse spiriti malvagi e cattiva sorte. Anche in questo caso si procedeva con la fumigazione ma in alcune case contadine, tutt'ora, troviamo rametti di ginepro appesi dietro le porte proprio per la stessa funzione. Molto più sicuro che le fiamme!

Sempre restando nel panorama celtico, l'arbusto era considerato un luogo liminale, capace di collegare il mondo visibile a quello invisibile, dimora di fate e timidi elfi protetti dai suoi aghi.
La valenza di pianta purificatrice e protettiva continua nella tradizione cristiana: si racconta che fu proprio un ginepro ad offrire nascondiglio e riparo a Maria, Giuseppe e Gesù da un drappello di soldati.
Finisce così, tra folklore e leggende, il nostro capitolo dei Quaderni dedicato al ginepro. Ricordate di osservare radure e crinali, soprattutto le aree un po' più spoglie, e se notate una macchia verde allora potrebbe essere proprio un ginepro! Se sarete vicini ad uno di questi antichi arbusti non dimenticate di pensare alle leggende che lo hanno accompagnato per così tanti secoli e chiedere un po' della sua protezione anche per voi e per il vostro cammino.









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